Chi è il Miglior Chitarrista? Svelato il mistero!

INDICE

 

Questa domanda è molto ricorrente, ma allo stesso tempo risulta molto difficile trovare una soluzione univoca che sia capace di mettere tutti d’accordo.

 

Tuttavia da uno spunto come questo è possibile costruire delle riflessioni molto interessanti, che in base alla tua esperienza di vita ti possono aiutare a maturare un’idea più precisa del chitarrista che, secondo te, dovrebbe meritare il podio.

Come valuti la bravura di un chitarrista?

Cosa dovrebbe saper fare il nostro eroe per fare breccia nel tuo cuore? Cosa ti aspetti dal Miglior Chitarrista?

 

Riporto di seguito le caretteristiche più evidenti, che spesso sono anche i criteri secondo i quali vengono fatte molte di quelle classifiche che oggi vanno tanto di moda.

 

  • Che possieda una tecnica sopraffina
  • Che possa muovere le sue dita a grandissima velocità, in modo fluido e pulito
  • Che sappia suonare in tutti gli stili
  • Che suoni cose difficili
  • Che sia in grado di lanciarsi in assoli mozzafiato
  • Che si muova come una divinità

 

Se anche tu la pensi così non posso certo biasimarti, però ho bisogno di farti notare una cosa: non è tutto qui!

Ti faccio un esempio: l’altra sera sono stato invitato ad assistere ad un bel concerto blues. Il chitarrista della band, Francesco, sapeva suonare molto bene e nei suoi vari assoli inseriva con molta maestria freseggi tipici dello stile di vari chitarristi blues.

 

Si distinguevano chiaramente le frasi di Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan, Albert King, Jimi Hendrix e altri ancora, ma riprodotte in modo più tecnico e veloce di quanto non facessero nemmeno i chitarristi originali.

 

Ora, se seguissimo il ragionamento sopra dovremmo far scalare a Francesco tutta la classifica del “Miglior Chitarrista” per posizionarlo davanti a Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan, Jimi Hendrix ecc…, ma per quanto io lo possa ammirare non me la sentirei di farlo.

 

Se un cantante cantasse una canzone di Sinatra aggiungendo note e sfumature, rendendo così la parte vocale più complessa, potremmo considerarlo superiore a Sinatra?

 

Ho fatto un paio di esempi perchè tu possa fare delle valutazioni concrete, ma adesso ti dirò di più:

 

Esistono dei chitarristi che non possiedono nessuna delle caratteristiche che ho messo nell’elenco, eppure hanno rivoluzionato per sempre il mondo della chitarra e della musica.

 

I conti non tornano vero?

 

I Guitar Heroes

 

Facciamo un gioco: proviamo a pensare ai primi 20 Guitar Heroes che ci vengono in mente.

 

Comincio io: Jimi Hendrix, Santana, Eric Clapton, George Harrison, John Lee Hooker, Mark Knopfler, Kurt Cobain, Slash, Angus Young, Chet Atkins, Jeff Beck, Ritchie Blackmore, Keith Richards, Neil Young, Wes Montgomery, Andy Summers, Robby Krieger, David Crosby, J.J. Cale, Nile Rodgers…

 

Avrai certamente notato che i chitarristi da me inseriti sono molto diversi tra loro.

Se confrontiamo i loro stili troviamo una grande varietà di utilizzo delle tecniche chitarristiche e possiamo sentire influenze e linguaggi anche molto differenti.

 

Sicuramente a te ne saranno venuti in mente altri ancora e questo renderà le cose più interessanti, perchè il bello inizia adesso: pur essendo così tanti e così diversi tra loro, che cos’è che hanno in comune i nostri eroi?

 

Non posso di certo sapere a quali chitarristi tu abbia pensato, ma non è importante: una cosa la possiamo già affermare con certezza:

Tutti i grandi chitarristi hanno qualcosa che li accomuna e che, in un certo senso, li colloca nello stesso insieme facendoceli riconoscere come grandi, appunto.

 

Ogni grande chitarrista ha un grande potere dentro di sé: il suo Suono!

“Ogni chitarrista ha una qualità speciale di suono. I migliori useranno un buon orecchio
e molta sensibilità per preparare le sfumature e i colori del suono.”

Andres Segovia

 

Il Suono del Miglior Chitarrista

 

Attenzione: in questo caso non mi sto riferendo alla chitarra e all’amplificatore.

 

  • Ogni grande chitarrista ha un’idea molto precisa di come vorrebbe che la sua chitarra suonasse.
  • Ha affrontato e sconfitto quello che nel mio articolo ho chiamato Autodubbio, quindi è totalmente libero di credere in sé stesso e nelle sue capacità.
  • L’erba del vicino non gli interessa. Il miglior chitarrista ha il coraggio e la determinazione necessari per credere nel proprio cuore: sa ascoltare gli altri, impara e arricchisce se stesso attraverso la loro influenza, ma allo stesso tempo non tradisce mai il suo Suono interno e continua a seguire il proprio cammino: rimane sempre fedele a quel modo di suonare e non cerca mai di essere qualcun’altro.
  • E’ unico e riconoscibile: bastano pochissime misure per riconoscere un grande chitarrista.
  • Si preoccupa di possedere la tecnica necessaria a realizzare ciò che il suo Suono richiede: nulla di più.
  • Non sono dei tuttologi. Il miglior chitarrista non sa suonare tutto, ma lui se ne sbatte! Oggi è molto diffusa l’idea che un buon chitarrista debba saper suonare in tutti gli stili e padroneggiare tutte le tecniche, ma se osservi noterai che i grandi chitarristi non sono affatto d’accordo con questa filosofia: loro puntano a diventare i massimi specialisti di loro stessi. Affinano la propria tecnica suonando e studiando cose che interessano a loro e che facciano bene al loro Suono.
  • E’ estremamente efficace in quello che fa, a prescindere da tutto. Non importa quanto sia bravo con lo strumento o veloce con le dita. Con le sue note e con il suo stile è in grado di raggiungerti e dilaniarti. Ovunque tu sia
  • Possiede il Giusto Approccio, per questo è coerente e autentico. Quando suona è sempre se stesso ed è assolutamente sincero. E’ questo il motivo per cui nella storia della musica è capitato spesso che grandi artisti si siano avvalsi della collaborazione di questi Guitar Heroes. “Chi potrebbe suonare una parte alla Santana meglio di Santana?”

“I miei virtuosismi non erano così veloci…(ma) più che sui
passaggi, contavo su ciò che stava nella mia testa.
Ho imparato molto tempo fa che una singola nota
può fare molta strada se è quella giusta, e probabilmente
fregherà il ragazzo che suona venti note al secondo.”

Les Paul

Guitar Heroes insospettabili

Esistono anche dei chitarristi micidiali ai quali non si pensa mai.

 

Possiedono tutte le qualità che ho riportato nell’elenco precedente, sono a tutti gli effetti dei Guitar Heroes, ma il loro stile risulta meno appariscente rispetto a quello di altri.

 

Per questo motivo, ingiustamente, a loro non si pensa quasi mai e difficilmente verrebbe in mente di assegnare a questi personaggi una buona posizione nella classifica del miglior chitarrista.

 

Sono i Guitar Heroes insospettabili.

Nota: a questo tema ho dedicato un articolo pratico ed approfondito, lo puoi trovare qui: Un Ottimo Consiglio per Migliorare con la Chitarra: Impara dai “Peggiori” 

 

Facciamo qualche nome? Ok!

 

La lista potrebbe essere molto più lunga, ma il mio obiettivo qui è solo quello di fornire spunti sui quali riflettere, perciò ne riporterò soltanto 3 a titolo d’esempio e cercherò di fornire una rapida descrizione di ciò che rappresentano dal punto di vista chitarristico.

 

Se ti dicessi che Neil Young, Kurt Cobain e Bob Dylan sono dei super Guitar Heroes come reagiresti??

 

Probabilmente in questo momento ti starai rendendo disponibile a inseguirmi e picchiarmi per questa mia affermazione e la cosa mi sta bene, ma prima fermiamoci un attimo a riflettere su questi 3 nomi:

 

Neil Young

Oltre a essere un grandissimo e prolifico cantautore, il suo chitarrismo è diventato leggenda.

 

E’ stato in grado di rivoluzionare per sempre il mondo della chitarra acustica, facendosi pioniere di un suono e di un modo di intendere l’accompagnamento ritmico mai sentiti prima.

 

Questo suo stile inconfondibile, frutto di una profonda ricerca, è stato appreso, “rubato” e riutilizzato dai turnisti di tutto il mondo.

 

Anche nei lavori più celebri e iconici degli artisti di casa nostra, dal primo Vasco Rossi a Lucio Dalla, da Battisti a Ivan Graziani, giusto per citarne alcuni, non è raro trovare delle citazioni più o meno esplicite del suo esempio chitarristico.

 

In questo senso il Santo Graal da prendere come riferimento è il suo celebre disco “Harvest”, eccoti il link: Harvest Neil Young

 

“Conservo la rabbia per quando suono la chitarra.”

Neil Young

 

Ora, probabilmente ai meno attenti sarà sfuggito, ma visto che siamo in tema è bene specificare che l’enorme contributo artistico che Neil Young ha dato al mondo della chitarra, non si limita solo alla chitarra acustica: questo grande artista ha saputo spiazzare e stravolgere anche il mondo della chitarra elettrica.

 

In questo contesto il suo stile appare primitivo, essenziale ed estremamente ipnotico. Fatto di toni acidi, un utilizzo delle scale inusuale, caratteristico e a volte dissonante, il suo Suono ha ulteriormente influenzato il mondo della chitarra contribuendo enormemente alla nascita del Grunge e del Alternative Rock.

 

Neil Young è a tutti gli effetti un Guitar Hero!

“Scelgo cose che so si riveleranno sbagliate, davvero.”

Neil Young

 

Kurt Cobain

 

Chissà quante volte avrai sentito gli “esperti chitarristi” affermare che il chitarrista e cantante dei Nirvana, Kurt Cobain, sia un incapace.

 

Siamo sicuri?

 

Proviamo a vedere la cosa da vicino:

Con un chitarrismo estremamente ruvido, impreciso, graffiante ed aggressivo e con un sound travolgente come un treno fuori controllo, Kurt Cobain risultava perfettamente coerente con la sua musica e con il suo modo di cantare le canzoni che scriveva.

 

Non era minimamento interessato al virtuosismo, alla precisione esecutiva o al “bel canto”, perchè erano cose non necessarie alla sua musica. L’ha capito subito ed ha seguito il suo suono senza cercare di imitare nessuno.

“Pensavo: “Cosa dovrebbe essere veramente il punk? Che cos’è? Quanto è cattivo?” E tentavo di suonare nel modo più arrabbiato possibile. Alzavo al massimo il volume del mio piccolo amplificatore. Non avevo assolutamente idea di cosa stessi facendo.”

Kurt Cobain

Con la sua chitarra sapeva urlare di rabbia, piangere, demolire, disturbare e destabilizzare il suo pubblico.

Era diretto ed efficace come nessun altro.

Questo era ciò che cercava davvero.

E questo è esattamente quello che arriva all’ascoltatore.

 

E’ innegabile che alcuni dei riff che ha scritto per i suoi pezzi sono diventate pietre miliari della musica rock.

Degna di nota è anche la sua ricerca del suono e della melodia, tra progressioni di accordi inaspettate e non convenzionali.

 

Per completezza dobbiamo parlare anche del suo lato acustico o, comunque, di tutto ciò che riusciva a realizzare quando la chitarra non era distorta: qui, ancora una volta emerge, forse anche in modo più evidente, l’unica cosa per lui fondamentale: il suo Suono.

Questo si riflette nella scelta della strumentazione da utilizzare e l’impostazione dell’accordatura.

Particolari sono anche l’approccio con cui sceglieva di eseguire le sue parti, le posizioni in cui prendeva gli accordi e il modo di colpire le corde con la mano sinistra (solitamente si colpiscono con la mano destra, ma Kurt Cobain era mancino).

 

Per convincerti del tutto, come ciliegina sulla torta c’è il famoso “Nirvana MTV Unplugged in New York”, un disco fantastico suonato dal vivo, se non lo conosci devi assolutamente fare in modo di possederlo e custodirlo gelosamente, ecco il link: Live Nirvana

 

Kurt Cobain era un Guitar Hero, non c’è dubbio!

“Voler essere qualcun altro è uno spreco di quello che sei”

Kurt Cobain

Bob Dylan

Quando si parla di questo grandissimo artista, spesso si fa riferimento alle magnifiche canzoni che compongono la sua ricchissima discografia, ma raramente si parla di lui come chitarrista.

 

Forse perchè la sua abilità in veste di cantautore è talmente grande che il resto passa in secondo piano, oppure perchè le sue doti chitarristiche sono meno esplosive rispetto a quelle di altri…non saprei.

Comunque sia, in questo articolo mi concentrerò proprio su questo aspetto chitarristico di cui si parla così poco.

 

Nelle canzoni di Bob Dylan il testo ha sempre avuto la massima priorità.

Sebbene nella sua carriera abbia sempre lavorato con musicisti, band e produttori straordinari, ha sempre fatto in modo che la parte musicale fosse molto discreta, poichè doveva fungere da supporto a ciò che lui intendeva comunicare tramite le sue parole.

“Le critiche non mi importano. Io sono le mie parole”

Bob Dylan

Per farla breve possiamo dire che l’ascoltatore doveva essere libero di godere del testo delle canzoni senza essere disturbato e la musica non doveva interferire con questo.

 

Nelle sue esibizioni e nei suoi dischi, capita spessissimo che Bob Dylan si accompagni alla chitarra acustica, ma non disdegna neppure l’elettrica.

 

La sua voce e il suo modo di cantare hanno un enorme potere comunicativo ed evocativo, capace di proiettare le sue parole direttamente al cuore, senza passare dal cervello.

Mentre fa questo, la sua chitarra, come un vestito molto attillato, partecipa a questa danza legandosi perfettamente al discorso e comunicando a sua volta sensazioni ed emozioni.

 

I suoi dischi sono davvero moltissimi, ma uno dei più rappresentativi è senz’altro quello del quale ti posto il link: Bob Dylan – Blood On The Tracks”

 

Riesce sempre a trovare un suono speciale, unico e funzionale, che si manifesta seguendo l’armonia degli accordi che ricerca per i suoi pezzi.

 

E’ assolutamente essenziale, ma tremendamente efficace!

Quando scrivo non mi pongo limiti. Ciò che conta è restare fedele alla canzone.”

Bob Dylan

Sa padroneggiare con una certa sicurezza le tecniche della chitarra acustica, ma soprattutto, come già detto, ha un modo tutto suo di incollare le sue parti chitarristiche a ciò che sta cantando.

 

Chi potrebbe sostituirlo in questo? Assolutamente nessuno.

 

Credi che se al suo posso ci fosse, ad esempio, John Petrucci, potrebbe far di meglio ed essere più efficace? No!

 

In questo contesto è lui il miglior chitarrista.

 

Chitarristi completi e Chitarristi incompleti

Nelle righe precedenti ho menzionato, solo come esempio, 3 chitarristi che con il loro stile hanno influenzato e rivoluzionato il mondo della chitarra e il modo di fare musica di chi è venuto dopo di loro.

 

Sono senza dubbio dei Guitar Heroes, ma si può affermare che siano anche “chitarristi completi”?

 

Cosa significa oggi essere un chitarrista completo?

 

Una teoria molto diffusa sulla quale si impostano i programmi di molte scuole di musica è il concetto di completezza di un musicista.

 

Il messaggio che arriva oggi è molto chiaro: un chitarrista è completo se possiede una formazione a tutto tondo.

Quindi dovrebbe saper suonare in tutti gli stili, conoscere e padroneggiare tutte le tecniche solistiche, sapersi muovere agevolmente tra scale esatonali e sostituzioni di tritono, avere una conoscenza approfondita dell’effettistica ….e chissà cos’altro ancora.

 

Fai questo e sarai tu il Miglior Chitarrista. Fico!

 

Grazie a questa convinzione si possono aprire le scuole di musica moderna, si vendono i corsi e campano moltissimi musicisti.

 

Tempo fa anche io mi sono allineato a questa scuola di pensiero: a questa teoria che suggerisce che bisogna saper fare tutto per essere completi.

Si…Ci sono cascato anch’io.

Per anni ho abbandonato il mio sentiero cercando di percorrere quello degli altri.

 

Mentre seguivo le diverse direzioni per diventare un “chitarrista completo” perdevo me stesso.

 

Il mio Suono veniva sommerso da tutto questo ed era sempre più debole e offuscato.

 

Studiavo tantissimo, ma non avevo più idee.

 

Zero fantasia.

 

Riuscivo a pensare alla musica solo in modo analitico e avevo dimenticato il motivo per cui avevo cominciato.

 

D’un tratto mi sono resco conto che non mi divertivo più e che stavo diventando proprio quel tipo di chitarrista che non volevo essere.

 

Se vuoi capire meglio a cosa mi riferisco ti posto un link dove parlo in modo approfondito della mia esperienza personale: La mia Storia

 

Ci è voluto del tempo, ma poi sono tornato sui miei passi e a questo punto avevo le idee molto più chiare.

 

Io credo che in qualche modo l’esperienza, bella o brutta che sia, serva sempre a comprendere qualcosa.

 

…Chiusa questa breve parentesi torniamo alle domande precedenti e proviamo a dare una risposta:

 

Chi è il chitarrista completo e cosa fa?

Come già detto in precedenza , il chitarrista completo è una figura che, con grande disciplina e spirito di sacrificio, raggiunge un livello di preparazione tale da sviluppare le abilità e le competenze necessarie per essere a proprio agio nella maggior parte delle situazioni.

 

E’ in grado di adattarsi a ciò che gli si propone modellando il suono e le tecniche in funzione di quei canoni che lo stile “impone”.

 

Grazie a questa loro attitudine, capita spesso che vengano chiamati a mettere la loro perizia al servizio di chi scrive le canzoni.

In un contesto standard, che sia dal vivo o in studio di registrazione, sanno dare un preziosissimo contributo.

 

Di contro si può dire che queste figure, pur essendo ottimi musicisti, non riescono quasi mai a ottenere un proprio suono e un proprio stile. Spesso ciò che fanno appare standard, perfetto e confezionato per l’occasione, ma non c’è autenticità.

Non c’è un Suono.

 

La cosa emerge in particolar modo dai loro lavori solisti. Si tratta di dischi che contengono brani, quasi sempre strumentali, molto complessi. Una specie di carrellata di tutto ciò che quel chitarrista è in grado di fare dal punto di vista armonico, tecnico e ritmico.

Sono dischi dai quali traspare la grande razionalità, a discapito del suono personale, dell’istinto e dell’arte.

 

Spesso si tratta di dischi musicalmente vuoti.

 

In un contensto diverso da quello convenzionale, emergeranno tutti i limiti che la scelta di essere “completi” ha comportato.

Non importa se sei il più grande chitarrista del mondo,
se non sei illuminato è meglio che lasci perdere”

George Harrison

Non sempre, ma molte volte il chitarrista completo è un superchitarrista che sa fare un po’ di tutto, ma non è specializzato in niente.

Ha una tecnica perfetta e sa ricreare tutti i suoni, ma allo stesso tempo non ha un Suono che lo identifichi, che lo renda riconoscibile e unico.

 

E’lui il Miglior Chitarrista?

 

Guitar Heroes: completi o incompleti?

 

 

Quando penso ad un qualsiasi eroe della chitarra, come prima cosa mi vengono in mente il suo stile e la sua unicità.

 

Mai la sua completezza.

“Credo che ogni chitarrista abbia nel proprio modo di suonare qualcosa di intrinsecamente unico.
Deve solo trovare cosa lo rende diverso dagli altri e svilupparlo”

Jimmy Page

Il Guitar Hero ha sempre un Suono che lo identifica e che lo rende riconoscibile da subito, anche quando si cimenta nell’esplorazione di generi diversi o nella sperimentazione più selvaggia.

 

Il fatto è che lui, qualsiasi cosa decida di suonare, non fa mai compromessi con il suo gusto.

 

Arricchisce il suo stile senza mai smarrire il sentiero.

 

Rimane sempre distinguibile e fedele a se stesso e la priorità rimane sempre il suo Suono unico.

 

Può anche fare cose diverse, ma tutto ciò che lo circonda si adegua al suo modo di suonare, mai il contrario.

 

E’ eccelso e specializzato nelle cose che fa e non ha nessuna intenzione di snaturarsi, per questo, quando viene invitato a collaborare per le produzioni artistiche di altri musicisti, è tentuto ad interpretare la parte di se stesso.

 

Proprio perchè è l’unico a suonare in quel modo!

 

Prova a pensare, per esempio, alla collaborazione di Eric Clapton con i Beatles…

 

Lo stesso Clapton parla ampiamente del concetto di unicità, identità e modo di suonare nella sua autobiografia, che tra l’altro è molto interessante e ti invito a leggerla: eccoti il link – Autobiografia di Eric Clapton –

 

Come sempre però c’è anche l’altra faccia della medaglia: quando si possiede un’identità musicale così forte, non si può piacere tutti.

 

Il Guitar Hero è speciale in ciò che fa, ma non è in grado di adattarsi a tutti i contesti…

 

 

“Ognuno di noi è un genio,
ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi,
lui passerà l’intera vita a credersi stupido”

Albert Einstein

Se B.B. King fosse stato reclutato come chitarra solista di una band heavy metal non avrebbe fatto una gran figura. Sei d’accordo?

 

David Gilmour lanciato in un super assolo Gypsy Jazz ce lo vedresti? Io no…

 

Angus Young nei Red Hot Chili Peppers??

 

Potrei anche farti altri esempi, ma credo che il senso ormai sia chiaro: il Guitar Hero è molto diverso dal chitarrista completo.

 

Può essere lui il Miglior Chitarrista?

 

 

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Tiriamo le somme

E’ meglio conoscere tante cose al 60% facendo innumerevoli compromessi con il nostro gusto personale, oppure conoscerne una al 100% che sia perfettamente allineata con il nostro suono e il nostro essere?

 

E’ meglio essere identificato come un chitarrista che sa fare un po’ di tutto, oppure essere riconosciuto come “unico e speciale” in una cosa in particolare?

 

Il seguente paragone potrebbe reggere: se volessi mangiare una succulenta bistecca, meglio ordinarla in un ristorante e pizzeria, o in una steak house?

 

Sebbene io abbia maturato un’opinione precisa lungo il mio percorso personale, non pretendo di avere una risposta assoluta a queste domande e, soprattuto, non intendo imporre il mio punto di vista.

 

Sono solo spunti di riflessione che ti daranno modo di fare delle valutazioni più complete in merito e forse, nel caso tu sia aspirante chitarrista, ti aiuteranno a capire meglio la direzione da prendere evitando di farti perdere tempo.

 

Ascolto

Allo stesso tempo però credo che ascoltare sempre e solo le cose che conosciamo e che ci piacciono sia molto limitante.

 

E’ importante ascoltare tanta musica e spaziare tra gli ascolti.

Bisogna cercare di liberarsi da tutti quei meccanismi e quei pregiudizi che ci portano a scartare tutto quello che suona diversamente da ciò che ascoltiamo di solito, per sentire davvero in quanti modi si possa esprimere un musicista.

 

Non possiamo avere una visuale completa se ci limitiamo ad arroccarci sulle nostre certezze.

 

In questo senso è fondamentale conservare quella che in un articolo ho chiamato la Mentalità del Principiante.

 

Non c’è nulla di male nella curiosità che conduce all’eplorazione e alla ricerca.

 

Dobbiamo sapere cosa c’è là fuori!

 

Io penso che allargare gli orizzonti permetta di ampliare le nostre conoscenze e, di conseguenza, avremo molta più consapevolezza di ciò che stiamo ascoltando e delle emozioni che un determinato chitarrista è in grado di suscitare in noi.

 

Potremo capire meglio cosa ci piace davvero.

 

Potremo capire meglio il perchè ci piace così tanto.

 

Potremo capire meglio anche alcune cose su noi stessi!

 

 

Ma allora chi è il Miglior Chitarrista?

Alla luce di tutto ciò che ho scritto in questo lungo articolo, secondo te ha ancora senso farsi questa domanda?

 

Le cose da valutare sarebbero moltissime, così come le varianti di cui si dovrebbe per forza tenere conto, ma in ogni caso il discorso rimarrebbe sempre troppo soggettivo.

 

Le qualità di un musicista infatti raggiungono la sensibilità di chi ascolta in tanti modi diversi.

 

In base alla mia esperienza, i miei ascolti e la mia vita trascorsa, potrei giudicare fondamentale una virtù, che ai tuoi occhi potrebbe risultare del tutto trascurabile.

 

Chi ha ragione? Tutti e nessuno!

 

Siamo d’accordo su questo?

 

Se ad esempio dovessimo individuare la persona più alta della terra, non ci sarebbero dubbi: basterebbe una buona misurazione e il risultato sarebbe oggettivo e inequivocabile.

 

Quando invece ci sono di mezzo la sensibilità individuale e il gusto personale, le classifiche non hanno senso di esistere: la donna o l’uomo più bella/o del mondo, il pittore più bravo, il colore più bello, la pizza più buona…il Miglior Chitarrista! No…non ce la faremo mai ad arrivare a un dunque.

 

Quindi??

Personalmete ho sempre vissuto delle grandi “cotte musicali”: in certi periodi amavo follemente lo stile di un chitarrista, poi passavo ad altro… insomma, ne ho avute molte!

 

Negli anni mi sono reso conto di amare moltissimi tipi di musica e di apprezzare, per un motivo o per l’altro, diversi stili chitarristici.

 

Mi è anche successo di non capire certe cose e di riconoscerne il grande valore solo molti anni dopo.

 

Quando mi chiedono chi sia il mio chitarrista preferito non so mai rispondere e il motivo è molto semplice: credo che una risposta sensata non esista!

 

Mi piacciono molti chitarristi diversi perchè hanno trovato la loro unicità e nel loro contesto sono insuperabili. Resta il fatto che il loro contesto non è il mio contesto.

 

Quella è la via che loro percorrono e che hanno deciso di seguire grazie alla loro sensibilità personale.

 

Quel sentiero è il loro e non è di nessun altro!

Per noi possono soltanto rappresentere dei punti di riferimento, dei super eroi da ammirare.

 

Proprio per questo credo che non ci sarà mai un podio: non esisterà mai un Miglior Chitarrista in grado di guadagnarselo del tutto.

 

Il Miglior Chitarrista è un ideale che è presente solo nella nostra testa.

 

Siamo gli unici a sapere cosa è perfetto per noi e cosa ci piace davvero.

 

Soltanto noi possiamo sapere in che modo il nostro Miglior Chitarrista dovrebbe suonare determinate cose, il gusto personale e il suono che metterà al servizio delle sue scelte musicali.

 

Solo noi possediamo quella chiave che calza perfettamente nella nostra serratura.

 

Comandamenti

Nel caso tu sia chitarrista o aspirante chitarrista non perdere mai di vista questo concetto: sei tu l’unica persona che può suonare esattamente come vuoi tu.

 

Sforzati di trovare quello che io chiamo il Giusto Approccio per cercare fin da subito il tuo sentiero e seguilrlo senza imitare nessuno.

 

Tieni le orecchie aperte e ascolta più musica che puoi, ma non perdere mai di vista il tuo suono personale.

 

Suona ciò che ti piace e come ti piace, non esiste nessuno che possa farlo al posto tuo.

 

Sei tu il/la Miglior Chitarrista!

E’ tutto nella mia testa.
Sento dei suoni e se non riesco a metterli insieme
non c’è nessun altro che lo farà.

Jimi Hendrix

 

Spero di cuore che questo articolo ti sia piaciuto e che ti sia stato utile.

Se ti va puoi condividere le tue riflessioni commentando nella sezione apposita qui in basso.

 

Di seguito ti posto anche il link per dare un’occhiata ai piani personalizzati che propongo su questo sito: Scopri Cosa Posso Fare Per Te

 

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4 risposte

  1. Dopo la lettura di questo articolo devo riconoscere che l’autore non si muove solo all’interno della musica ma definisce le modalità per un approccio autentico alla vita. E’ sicuramente in controtendenza rispetto all’omologazione generale di una società apatica e priva di diversità.
    La musica è un meraviglioso veicolo anche o soprattutto introspettivo per viaggiare dentro se stessi.
    La domanda chi è il miglior chitarrista era anche dentro di me, oggi invece sono curioso di conoscere il mio suono.

  2. Ciao, è davvero un bell’articolo, coglie a pieno la filosofia che si dovrebbe avere nell’ascoltare e valutare musicisti (non solo i chitarristi, si può tranquillamente trasporre il “metodo” a qualsiasi altro membro) famosi e non. È sicuramente più complicato utilizzare parametri non tecnici e quindi non misurabili per una valutazione ma è la via migliore; inoltre come, a parer mio, traspare dall’articolo c’è davvero necessità di eleggere qualcuno sopra a tutti? Nel caso chi si prende questo onere? 🙂

    1. Ciao Elizabeth, direi che hai centrato in pieno il senso di questo articolo che ho scritto. Purtroppo non mancano le realtà che si fanno carico di posizionare questo o quel chitarrista al vertice di una classifica che non dovrebbe esistere e, inevitabilmente, fanno acqua da tutte le parti. A mio avviso è importante avere questa consapevolezza, in modo tale che questi contenuti vengano trattati con la giusta distanza: possono essere piacevoli letture e sotto certi aspetti anche istruttive, basta non prenderle troppo sul serio 🙂

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